martedì 23 settembre 2014

De Laurentiis è l'unico colpevole

Napoli in piena crisi tecnica e di risultati.


Tutto l'ambiente è depresso. La colpa è chiaramente tutta di Aurelio De Laurentiis.
Il Presidente del Napoli ha sbandierato per tanto tempo il proposito di costruire una squadra in grado di rivaleggiare e di confrontarsi alla pari con i team più importanti al mondo.
Un percorso continuo e costante con la giusta attenzione al bilancio.


Un po' tutti hanno prestato fede alle parole di De Laurentiis.


Lo ha fatto Benitez che ha accettato l'anno scorso la proposta del patron azzurro convinto della bontà del progetto, ma che quest'anno deluso ha preferito non rinnovare il contratto. Eppure all'inizio del rapporto fu detto che la collaborazione con lo Spagnolo sarebbe durata negli anni.

Ci hanno creduto i calciatori, soprattutto i più importanti, convinti di essere arrivati in una compagine destinata a crescere e che oggi si ritrovano ingabbiati in una squadra appena, appena sufficiente.


Ci hanno creduto i tifosi che speravano in nuove vittorie dopo quelle per altro rare ottenute nel passato.

Tutti ci hanno creduto, per cui quando hanno scoperto che era tutto un bluff, che DeLa non aveva il denaro necessario per fare investimenti importanti, ma che intendeva governare la società solo con i guadagni, hanno ceduto alla demotivazione e alla depressione.


Il Napoli oggi è inesistente, privo di obiettivi, in un clima di precarietà, con giocatori e allenatori convinti che questo sia il loro ultimo anno nella società azzurra. Con queste premesse e con la contestazione dei tifosi, il Napoli scivolerà sempre più in basso a meno che Benitez e DeLa non riescano, anche con l'aiuto di qualche vittoria, a ricompattare squadra e ambiente.

Un vero peccato, ma d'altra parte la proprietà del calcio Napoli è di DeLa per cui non ci possono essere forzature di alcun tipo.

Tristezza e rabbia, questi i sentimenti che pervadono il cuore dei tifosi azzurri costretti ad assistere a prove imbarazzanti.

Ora la parola passa al campo e i calciatori devono dimostrare di essere degli uomini di sport capaci di non abbattersi, anzi di trarre nuova linfa e nuove energia dalle difficoltà del momento.