venerdì 4 aprile 2014

Marotta vuole insegnare ai Napoletani quanto gioire. La scala Marottiana

Napoli vs Juventus non finisce mai


La Juventus , probabilmente vittima da sindrome di accerchiamento, continua a regalare schizzi di veleno alle avversarie.
Dopo le esternazioni di John Elkann su l'Inter, ecco che arrivano quelle di Marotta che coinvolgono il Napoli. Secondo il DG juventino, è stata eccessiva l'euforia del Napoli e dei Napoletani dopo la vittoria a spese dei bianconeri. Marotta reputa questo eccessivo entusiasmo più adatto a una provinciale, a una squadra in cerca della gloria di un giorno piuttosto che una big.

Chiaro è che la Juventus, per bocca del suo dirigente non ha fatto altro che confermare il fatto che la sconfitta a Napoli brucia e anche molto. Evidentemente i bianconeri volevano ribadire la propria forza, ma non sono riusciti nell'impresa.

Altrettanto chiaro che la Juve non sa accettare le sconfitte che vengono dal campo. Prima la polemica per i fatturati, poi gli ammonimenti a Benitez, adesso il giudizio sulla gioia dei Napoletani.

Veramente eccessivo! Secondo il Marotta pensiero c'è una gradazione degli entusiasmi in ragione dell'importanza di una vittoria sportiva. Proviamo a immaginare questa scala graduata:

Evento                                                Grado entusiasmo

Scontro diretto in casa                                  1
Scontro diretto trasferta                                2
Finale di Supercoppa                                    3
Finale Coppa Italia                                       4
Finale Suercoppa europea                            5
Finale Europa League                                  6
Finale Champions                                        10
Finale Coppa del Mondo per club               10


I Napoletani non hanno rispettato la scala Marottiana degli entusiasmi perché hanno esultato da 7, invece che da 1.
Che dobbiamo dire di fronte a un così insigne maestro, non possiamo che fare ammenda. La prossima che vinceremo con la Juve gioieremo di meno, grideremo al gol in playback, magari indosseremo lo smoking. Arriveremo alla partita dieci minuti dopo giusto per essere un po' snob e abbandoneremo gli spalti prima della fine dell'incontro.
O forse no, non faremo come dice Marotta. Noi sappiamo esprimere la gioia , anche se solo quella di un momento. I Napoletani fanno propria la massima oraziana: "Tempus fugit,  carpe diem".

 

Marotta non capirà, ma lui ragiona in bianco e nero!