lunedì 12 settembre 2022

La Champions del Napoli passa per Glasgow

Dopo il successo sul Liverpool arriva la vera partita decisiva del girone



Il Napoli va in Scozia per la partita con i Rangers. Le premesse non sono ottimali.

domenica 11 settembre 2022

A16 contro Aurelioti

 La battaglia stupida fra i tifosi del Napoli

La tifoseria azzurra si contraddistingue per la forza della sua passione, ma anche per comportamenti che sono al di fuori di ogni logica.

A16

venerdì 26 novembre 2021

Uno Spartak indigesto

 Il Napoli perde anche con lo Spartak in Europa League

rabbia


Non è un buon momento per la squadra azzurra sconfitta anche nella competizione europea dalla compagine russa.

Lo Spartak, veramente poca cosa è riuscito a mettere in difficoltà il Napoli segnando nei primi 25 minuti due gol. A nulla è valso il tentativo di recupero nella ripresa che ha portato solo al gol di Elmas.

Perché il Napoli ha perso?


1. Assenze

Non posso non partire da un dato incontestabile. Il Napoli si è presentato a Mosca senza Osimhen, Anguissa, Demme, Insigne, Politano e Ounas. Non che la squadra che è scesa in campo non avesse tutte le possibilità di vittoria, ma l'assenza di cambi si è fatta sentire.
Anche con il Legia il Napoli ebbe delle difficoltà che furono brillantemente superate grazie agli innesti dalla panchina.

2. Errori arbitrali

Il rigore dopo 30 secondi ha indirizzato la partita ed è stata una decisione ai limiti. Quello che oggi viene definito un rigorino.
La gestione poi dei finti infortuni dei calciatori della squadra moscovita da parte di Turpin ha lasciato a desiderare. Ogni volta l'arbitro francese a sospeso il gioco in presenza evidente di falsi infortuni.
Un recupero monstre avrebbe punito l'atteggiamento antisportivo russo.

3. Ambiente

Un tifo caldo e un ambiente gelido con una tormenta di neve non hanno certo aiutato il Napoli. Il campo ne ha risentito e la squadra più tecnica pure.

4. Stanchezza fisica

Il Napoli sta accusando un calo fisico. E' evidente che manca la brillantezza di un paio di mesi fa. La squadra si muove con lentezza in campo, manca l'aggressività e la verve che possono mettere in difficoltà gli avversari.
Il trend è ben preciso edè in costante calo. Rimedi? C'è solo da attendere che il periodo no passi senza che vengano persi troppi punti.

5. Gestione Spalletti

Il tecnico ha dei meriti enormi nel buon campionato del Napoli. L'appunto che mi sento di rivolgere è la scarsa alternanza tra calciatori. Un Mertens o un Lobotka o anche un Petagna hanno nelle gambe un minutaggio troppo basso per cui quando si è dovuti metterli in campo hanno denotato una mancanza di ritmo partita inquietante. 

Il futuro

I prossimi impegni sono tutti difficili e ravvicinati. Si parte con la Lazio per proseguire col Sassuolo nel turno infrasettimanale e in conclusione l'Atalanta. Un tour de force importante nel periodo meno brilalnte della squadra. Spalletti dovrà correre ai ripari cercando delle soluzioni di attacco diverse e dovrà recuperare alla causa giocatori come Insigne ora distanti mentalmente e fisicamente.



giovedì 18 novembre 2021

Il Napoli all'esame nerazzurro

 Inter Napoli di domenica svelerà le ambizioni del Napoli

tifosi del Napoli





Domenica prossima alle 18:00 il Napoli si recherà allo stadio Meazza per affrontare i campioni d'Italia.


La partita giunge appena dopo la sosta delle nazionali e questa sarà una ulteriore incognita per chi dvesse azzardare un pronostico.

Come arrivano le due squadre?

stemma napoli


Il Napoli è reduce dal pareggio con il Verona e diciamo da un ultimo periodo in cui ha palesato qualche difficoltà soprattutto in alcuni uomini dell'attacco e più precisamente in Insigne che ha anche in Nazionale non ha brillato, ma anche Politano, Lozano e Zielinsky non hanno apportato il consueto rendimento superiore alla squadra.

E' stata proprio la partita col Verona a mettere in evidenza tali difficoltà, conro una squadra fisica, che predilige contrasti e gioco fisico.

L'Inter


La squadra di Inzaghi viene dal pareggio nel derby in cui meritava sicuramente qualcosa in più avendo sbagliato un rigore e diverse chiare occasioni di gol, rischiando solo nel finale veemente del Milan.
I nerazzurri anche con la Juve si erano ben comportati venendo puniti da un rigore dubbio nel finale.
Lo stato di forma della squadra risentirà di alcune assenze Sanchez e de Vrij e della forma non brillante di Barella. Anche Lautaro ha preso una botta alla caviglia, ma sembra che sarà della partita.


Le insidie della partita 


La partita, ed è inutile negarlo sarà difficile da affrontare. L'Inter è una squadra fisica, ben disposta in difesa che svolge alla perfezione il gioco che Inzaghi ha mutuato dalla Lazio. Forte pressing e ripartenze veloci con gli esterni che prevedo essere Di Marco e Dumfries.
Il Napoli da parte sua cercherà di avere il controllo del gioco tenendo palla cercando le imbucate di Osimhen.
La partita col 3 5 2 di Inzaghi si risolverà sulle fasce. Lì il Napoli avrà più spazio e in quellazona di campo che si giocheranno uno contro uno.
Dovranno essere Mario Rui e Di Lorenzo le carte vincenti degli azzurri che dovranno difendere e attaccare con continuità tenendo bassi gli avversari.

Le prospettive

scudetto



Una vittoria al Meazza sarebbe un volano di incredibile efficacia per il Napoli che si accinge a incontrare le squadre più forti del campionato, ciclo che terminerà poco prima di Natale con  la sfida al Milan.

Lozano vuole andare via...o forse no

 Hirving Lozano e le dichiarazioni inopportune.

Il Messicano rilascia polemiche dichiarazioni alla stampa

LOzano

giovedì 7 settembre 2017

Bologna Napoli e i fantasmi di Insigne

Domenica sera a Bologna la terza partita di serie A.

Lorenzo Insigne

Finalmente è passata la pausa del campionato per le partite delle Nazionali. Ritorna la serie A e con essa la partita del Napoli.
Inizia un bel periodo ricco per noi tifosi. Tra campionato e Champions, infatti faremo una bella scorpacciata di partite degli Azzurri.

I  reduci dalle Nazionali tornano con spirito diverso.

Mertens è bello pimpante, il suo Belgio ha già conquistato il pass per i mondiali di Russia e il folletto azzurro si è confermato in ottima forma.

Hamsik è un po' più abbacchaito. La sua Slovacchia è ancora in corsa per il secondo posto nel girone (potrebbe essere una possibile avversaria dell'Italia), ma brucia la sconfitta con l'Inghilterra con annessa sostituzione nel finale per il capitano azzurro.

Maksimovic sempre peggio, espulso con la sua nazionale serba.

Chiriches malissimo. Fuori dal mondiale con annesso litigio col CT.

Ghoulam e Ounas doppia sconfitta e fuori dal mondiale.

Per ultimo lascio l'Italia e Lorenzo Insigne.

Situazione paradossale. 


All'inizio sembra che Ventura lo voglia lasciare in panchina optando per un 3 5 2 memore del bel finale di partita dell'andta.

Immediata levata di scudi di tutti i tecnici ed opinionisti.

Insigne fuori! Uno scandalo! Il miglior calciatore italiano che non gioca! Il più in forma che non è della partita!

Destino vuole che Chiellini si infortuna (come spesso accade ai calciatori juventini in Nazionale) e Ventura mette da parte il modulo a 3 difensori centrali per optare per un improbabile 4 2 4.

Insigne a furor di popolo torna a essere titolare.

Viene il giorno di Spagna Italia. Il centrocampo azzurro in inferiorità numerica, tecnica ed atletica naufraga sotto i colpi degli Spagnoli. A ciò si aggiungono le incertezze di Buffon e Bonucci.

In questo contesto Insigne non può certo brillare costretto a giocare come 4° di centrocampo con affianco uno Spinazzola arrugginito dal fatto di non aver mai giocato quest'anno.

Il finimondo!

Insigne non solo non è più indispensabile, ma diventa un giocatore sopravvalutato. Un giornalista della Gazzetta addirittura parla di disonore, mentre Gianni Rivera, che di polemiche dovrebbe essere esperto rinfocola i giudizi negativi.

Un vero e proprio massacro mediatico.

Ventura dal suo canto non cambia durante la partita, ma testardamente ripropone lo stesso schema di gioco anche con Israele. Altra figuraccia della squadra e di Insigne.

La partita viene vinta perchè Israele oltre ad essere una squadra scarsina non è per niente motivata essendo di fatto esclusa dai giochi per la qualificazione, ma la prestazione degli azzurri per certi versi è peggiore di quella esibita contro gli Spagnoli.

Ancora una volta Insigne va sulla graticola. I giudizi sono pesanti. Si insinua il dubbio che le sue prestazioni nel Napoli siano frutto del gioco di Sarri e della vicinanza di compagni forti come Hamsik e Ghoulam. Il solito giornalista della Gazzetta invita Ventura a pensare a un Italia senza Insigne vista la difficile collocazione tattica del giocatore frattese.

Non basta, a tutto ciò si aggiungono le destabilizzanti dichiarazioni del procuratore Raiola che non vedeva l'ora di rispondere a ADL che lo aveva definito personaggio da cartoni animati. Viene coinvolto di nuovo Insigne in procinto di passare nella scuderia di Raiola.

La sosta delle nazionali doveva servire per ricaricare le batterie dopo un inizio di stagione "pesante" per il Napoli che ha cominciato prima la preparazione e che ha già dovuto affrontare i preliminari di Champions, invece come al solito ciò non è accaduto.

Ora si va a Bologna. 

I Felsinei hanno il dente avvelenato dopo il clamoroso 1 a 7 dell'anno passato. Si gioca di sera e di domenica malgrado la partita di Champions del prossimo mercoledì. E' stato il Napoli a volere lo spostamento proprio per consentire il rientro di tutti i nazionali.

Partita difficile, ostica come è tradizione. Massiccia la presenza dei tifosi azzurri stavolta anche da Napoli, oltre agli storici residenti al nord tra cui gli immacabili del club Napoli di Bologna.

Arbitra Giacomelli, quello di Pescara Napoli dll'anno scorso. Al Var Valeri e qui non commento

mercoledì 26 aprile 2017

Appuntamento con la storia

Il Napoli sta per chiudere la sua stagione. Bilanci è ancora prematuro farne, visto che i verdetti del campo non sono ancora certi, ma qualche considerazione mi va di farla.



Un primo bilancio



Il Napoli è riuscito a ripetere nei fatti la bella stagione dello scorso campionato, malgrado la cessione di Higuain, l'infortunio di Milik e il tempo perduto per l'inserimento dei nuovi negli schemi di Sarri.

Mertens è stata la sorpresa più piacevole, insieme alla continuità di rendimento di Insigne e le buone prestazioni dei nuovi arrivati a centrocampo Diawara e Zielinsky su tutti.

Leggi: Mertens il ghostbuster di Higuain

Leggi: Intervista a Insigne 

Note negative le stesse dello scorso campionato: i punti persi con le"piccole" anzi le "piccolissime" visto che il Napoli ha perso 4 punti tra Pescara e Palermo.

dries mertensSoprattutto è venuto meno il rendimento casalingo, mentre è cresciuto molto quello esterno. Diciamo che se avessimo avuto i punti in casa dell'anno scorso e quelli in trasferta di quest'anno avremmo sicuramente vinto il titolo.

Le delusioni maggiori sono venute da Reina che ha alternato ottime prestazioni ad errori inspiegabili, da Maksimovic che , per ora, non ha dimostrato di valere i soldi spesi per il suo acquisto. Anche Hisay non ha reso come l'anno scorso.

Sarri è migliorato. L'allenatore ha dato più spazio alla rosa, ha ruotato i calciatori anche se lo ha fatto senza una logica ben precisa, ma favorendo la forma fisica del momento.

Altre note dolenti sono venute dal mercato di gennaio. La percezione è che il Napoli abbia sotto stimato Gabbiadini e pagato un po' troppo Pavoletti che non ha giocato poco e male.

pepe reina

Il Napoli, oggi è chiamato al suo appuntamento con la storia.

ADL deve decidere quale strada imboccare.

Leggi dal Corriere dello Sport: Higuain ha una cultura piccola

 La prima è seguire la falsariga attuale, tenere d'occhio  i bilanci, investire solo se si sono ricavati dei soldi, vendere i calciatori che avanzano pretese di ingaggio troppo onerose, investire su giovani prospetti da rivebdere con alausole milionarie.

La seconda, più coraggiosa e quindi rischiosa, è quella di prendere 2/3 calciatori già affermati con ingaggio alto, esperti, ma in grado di fornire quell'apporto decisivo alla squadra nei momenti topici della stagione. Questa seconda strada porterebbe a un disavanzo di bilancio da colmare eventualmente coi ricavi delle vittorie.

Arek Milik


ADL credo propenda per la prima strada anche in considerazione del fatto che i proventi del cinema sono scarsi e in percentuale molto minori di quelli della squadra di calcio del Napoli.
I tentativi, poi di allargare la platea di possibili sostenitori del Napoli verso la Cina e l'India per ora sono allo stato embrionale e la mancanza di successi sportivi importanti mortifica anche questo tipo di strategia.

Ci dobbiamo allora rassegnare a vivere stagioni da comprimari?


Maurizio Sarri

Probabilmente sì, non vedo come ADL con tutta la sua sagacia e capacità possa opporsi allo strapotere juventino e all'assalto delle Milanesi. Senza contare che se va in porto il progetto stadio anche la Roma avrà budget maggiori di quelli del Napoli.
D'altra parte cessioni eccellenti come quelle di Lavezzi, Cavani e Higuain non sempre inonderanno di denaro le casse del club.

Aurelio De Laurentiis

L'unica strada percorribile è quella di un partecipare alla Champions per 5/6 anni di file in modo da stabilizzare i profitti del club. I risultati sportivi, però non sono preventivabili.

Leggi dalla Gazzetta dello Sport: Cannavaro, no, non mi scanso


Conclusioni 



La sensazione è che ancora una volta il Napoli si sia solo avvicinato a grossi traguardi, ma che il suom destino sia quello di una società perdente. Le stesse considerazioni sono venute da Sarri che non ha escluso una possibile vittoria del Napoli in campionato, ma che ha sottolinetato come la conquista del titolo sarebbe un evento eccezionale e sporadico.
La storia del Napoli d'altra parte ne è testimonianza.









lunedì 30 gennaio 2017

Arancini amari per il Napoli

Quello che Sarri temeva è avvenuto!


rabbia-napoli


Il Napoli pareggia col Palermo, squadra quasi ultima in classifica con pochissimi punti realizzati.

La storia del Napoli, ma non solo, è piena di episodi simili. Il più eclatante resta quello del 1981 quando il Napoli di Krol era a un passo dal primo scudetto e incappò nella sconfitta col Perugia già retrocesso. Anche alla Roma capitò un incidente simile col Lecce.

Il pareggio di ieri testimonia dell'incapacità del Napoli di inquadrare un certo tipo di partite. Avversario tignoso, tutto rattrapito all'interno della propria metà campo che prende coraggio dall'aver segnato dopo pochi minuti.

In questi casi le partite si raddrizzano utilizzando le stesse armi degli avversari. Gioco sporco, agonisticamente duro. In questi casi i ricami e il bel gioco servono a poco. L'avversario di fatto rinuncia a giocare ed erge una trincea invalicabile.

Quando la giornata è storta capita che il portiere avversario faccia il fenomeno che i tuoi attaccanti siano imprecisi e che la dea bendata ti volti le spalle.


Una squadra attrezzata, però supera queste difficoltà. Il Napoli non c'è riuscito.


Analizzando più a fondo l'incontro c'è da dire che il pareggio è arrivato grazie a una clamorosa papera del portiere altrimenti ci troveremmo a commentare una sconfitta clamorosa.


Quali le cause di questa battuta d'arresto?

napoli-rabbia

La prima è sicuramente l'approccio mentale. Inconsciamente i calciatori avranno pensato che il Palermo non sarebbe stato un avversario ostico viste le prestazioni stagionali dei rosanero. L'estrema fiducia nei propri mezzi ha rappresentato un handicap.

La causa tecnica della prestazione opaca del Napoli è rappresentata dalla mancanza di forza fisica della squadra. Gli azzurri sono formati da calciatori non forti fisicamente, ma molto agili. Questa caratteristica è premiante in spazi aperti, quando la tecnica unita all'agilità è un'arma devastante.
Quando, invece gli spazi sono ristretti, bisogna fare a sportellate con gli avversari, per cui l'essere agili non è più una dote , ma rappresenta una limitazione.

Per ovviare, almeno in attacco a questa limitazione è stato acquistato Leonardo Pavoletti che per ora, però si è dimostrato poco incisivo. Sarri da' la colpa alla squadra, non abituata a giocare con un ariete forte di testa,  e alla scarsa forma del calciatore.



La paura è che l'ex genoano non sia così forte come si pensava.


La partita è andata ed è inutile frapporre ulteriori recriminazioni. Fatto sta che questi due punti persi peseranno enormemente nella corsa Champions in cui si è inserita con prepotenza l'Inter.
Peccato, perchè la vittoria di ieri avrebbe consentito al Napoli di affrontare con maggiore tranquillità la trasferta di Bologna che storicamente rappresenta sempre una partita ostica.

La rabbia è tanta perché sembra ci sia un demone che perseguita i colori azzurri e i suoi tifosi, illudendoli con il sogno di una vittoria salvo rimandarli negli inferi quando il traguardo sembra ormai vicino.

C'è da verificare anche come reagirà la squadra, se ci saranno ulteriori contraccolpi di tipo psicologico. Qui entra in azione Sarri che dovrà riportare serenità nell'ambiente che oggi è affranto ed abbattuto.

lunedì 19 dicembre 2016

Mertens il ghostbuster di Higuain

"Ciruzzo" Mertens acchiappa fantasmi

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Lo dobbiamo confessare: il trauma del passaggio del Pipita alla Juve è stato forte.

C'è chi si è sentito tradito, chi ha augurato le peggiori cose all'Argentino, chi ha pensato che la "favola" del Napoli fosse finita.

La maggioranza dei tifosi, poi ha preferito prendersela con ADL. Il Presidente che non è riuscito a trattenere il campione e che ha incassato i 90 milioni della clausola.

Come spesso accade questo stato di cose ha inciso sulla squadra e sul suo rendimento.

Per colmo di sfortuna il sostituto di Higuain, il Polacco Milik si è infortunato in maniera grave.


L'atmosfera a Napoli si è fatta cupa. 


Risultati altalenanti, Gabbiadini che vaga per il campo come un ectoplasma, Sarri e ADL che si punzecchiano e la stampa che comincia ad elevare il tono delle critiche.

Anche i tifosi hanno continuato con il loro atteggiamento distruttivo con poche presenze allo stadio e con qualche fischio di troppo.


Una cappa pesava sul Napoli. 


Non c'erano dubbi: il fantasma di Higuain era ben presente. Ogni suo gol bianconero era una stilettata al cuore, ogni passaggio a vuoto del Napoli riportava alla mente i 36 gol dello scorso campionato.

Poi il miracolo!


Mertens, il folletto belga, l'eterno panchinaro, il calciatore da inserire a partite in corso, comincia a realizzare gol a raffica.

Tripletta col Cagliari e poker al Torino. Sette gol in due partite conditi da prestazioni superbe suia dal punto di vista atletico che tecnico.

Con Mertens tutta la squadra si è trasformata. Vittorie con l'Inter, con il Benfica e con il Cagliari e con il Toro.

Spettacolo e gol a raffica.


Ora l'atmosfera è più serena, la cappa sul San Paolo si dirada lasciando spazio al sole. Il fantasma di Higuain può finalmente svanire, anche se ogni tanto fa capolino.

Il nostro ghostbuster si chiama Mertens Dries. Nessuno l'avrebbe detto, nessuno l'avrebbe pensato. Basti pensare che per giocare nel suo attuale ruolo quello che viene definito falso nueve è accaduto che:


  • Higuain è andato via
  • Milik si è infortunato
  • Gabbiadini ha fallito
Senza queste tre circostanze Mertens avrebbe fatto la riserva di Insigne, sarebbe entrato a partita in corso per sostituire il Frattese.

Ora il Napoli ha comprato Pavoletti per avere una prima punta di spessore e si avvicina anche il ritorno di Milik

Cosa accadra?


Mertens tornerà a fare l'esterno sinistro o Sarri saprà impiegarlo in maniera divers e più fruttuosa?

Il Belga, infatti nel ruolo di esterno rende meno o almeno non regge tutta la partita perchè lo sforzo fisico di dover rientrare fino al limite dell'area lo debilita. Da falso nueve, invece Dries arretra fino al massimo a centrocampo per cui è sicuramente più lucido ed efficace.


Conclusioni


Mertens è in un periodo di forma eccezionale, come tutta la squadra (a proposito maledetta la sosta) per cui è difficile fare valutazioni particolari.

 L'arrivo di Pavoletti e il ritorno di Milik daranno altre opportunità al Napoli soprattutto quando si incontreranno sqaudre chiuse in difesa e molto fisiche.
Per adesso godiamoci Dries e i suoi gol (fantastico il 4° di ieri) e speriamo che i preparatori atletici del Napoli riescano a mantenere lo stato di forma della squadra ad alti livelli.

Nulla è perduto quest'anno. Champions, Campionato e Coppa Italia sono obiettivi raggiungibili.

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Per questo, però occorre maggiore coesione rispetto a quella attuale. Il pubblico deve essere un punto di forza, l'ambiente esterno, media in particolare, devono appoggiare, fatto salvo il diritto di critica, le imprese del Napoli. 
Sarà difficile, al primo risultato negativo torneranno i gufi e le civette. 

E' sempre stato il limite del Napoli, quello che ci ha impedito di avere qualche trofeo in più in bacheca! Speriamo che i tempi siano cambiati!

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